E in testa, cosa indossiamo?!?
Il cappello, che è un capo di abbigliamento nato per coprire parzialmente o totalmente la testa.
È costituito dalle seguenti parti:
1) visiera o tesa, ala, falda;
2) cupola o corona.
La tesa è una sporgenza alla base della cupola e può essere piana o incurvata, con o senza bordo.
La visiera è la parte anteriore sporgente di alcuni tipi di cappello, solitamente quelli sportivi.
La cupola è a forma di calotta, troncoconica oppure ovale, può essere convessa, pizzicata in 4 punti, incavata per la sua lunghezza, convessa (C-crown) in cima alla corona o presentare due pizzichi laterali.
Di seguito alcuni tipi di cappello:
Basco
Il nome ha origine da chi lo indossava ossia i contadini baschi.
E’ un accessorio in dotazione di molte divise militari.
Coppola
La coppola ha una cupola piatta o a spicchi, con l’aggiunta di una visiera.
Lo stile della coppola può essere all’italiana o all’anglosassone
Baseball cap
Il classico cappello morbido con visiera lunga e curva.
Bucket hat
Noto come cappello alla pescatora in italiano, ha origini umili ma fu rapidamente assunto come cappello da passeggiata degli aristocratici countryman britannici ed irlandesi
Borsalino (marchio registrato)
È il nome generico che è stato assunto, per identificare i cappelli (da uomo) con la tesa.
Le tipologie di forma ad esso riconducibili sono così nominate:
il Borsalino che ha la cupola pizzicata davanti e una tesa di circa 6 cm;
il fedora (snap brim) ha la tesa che si allarga fino a 8 cm circa
il trilby è con la tesa è più corta ed il retro rialzato
la lobbia è come il Borsalino con infessura centrale, con tesa larga ad orlo rialzato
il porkpie (dall’omonimo tortino) con cupola bassa piatta e tonda e una tesa flessibile ma corta.
Berretto da fumo
Strano ma vero quello di Giuseppe Garibaldi, veniva indossato per fumare, quando lo si faceva in esterno ed è un tronco di cono che poggia sulla testa, frutto di un mix di stili (cinese – turco).
Cilindro
L’iconico cappello indossato da Paperon de Paperoni, di cui troviamo una curiosa variante nel gibus con molle interne per appiattirlo, ideale da viaggio!
Se è altissimo prende il nome di tuba (oramai in disuso).
E’ tornata sotto i riflettori la bombetta, il cappello indossato da Charlie Chaplin.
Chullo
Il tipico cappello originario del Perù e Bolivia di vigogna o alpaca, con copriorecchie.
La variante si chiama màscara e copre tutta la faccia.
Topi Nepalese
è un cubo che sta alto sulla testa, realizzato in stoffa stampata chiamata Dacca, indossato dalle popolazioni montane del Nepal.
Cloche
Letteralmente tradotto, significa campana, invece è un cappello. Molto usato negli anni venti e lo si indossa calato sulla fronte.
Colbacco
Il nome deriva dal turco kalpak ed è un copricapo cilindrico di pelliccia con in dotazione i paraorecchie.
Pamela
Stiamo parlando di un enorme cappello, soprattutto di paglia, a forma di tronco di cono a falda larga, da non confondere con il sombrero
Stupida
Il cappello che tipicamente è color kaki o verde militare, squadrato e con visiera. Questo nome gli è stato dato in dotazione dagli alpini, per prendere in giro chi lo indossava. E’ il copricapo riconducibile a Fidel Castro.
Newsboy cap
E’ di fatto una coppola, più floscia, riconducibile agli strilloni americani, da qui il nome.
Nord Ovest
E’ un copricapo realizzato in tessuto impermeabile, con la tesa posteriore molto grande a copertura della nuca, usato dai marinai sulle navi da pesca (l’origine del nome risale ai cacciatori di balene che lo battezzarono sud ovest).